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Swing, ballo e musica: il revival dell’electro swing

Abbiamo parlato dello Swing, tornato di moda in tempi recenti. Oggi parliamo di un nuovo genere nato da questo revival: l’electro swing

Se lo swing ha fatto ballare e sognare negli anni ’30 e ’40, in tempi recentissimi la cultura e l’interesse per questo genere musicale di massa è tornato a crescere. Sopraffatto dal Boogie Woogie, il Rockabilly e il Rock and Roll, con il tempo lo swing aveva perso la sua attrattiva nelle fasce più giovani, sempre attratte dal nuovo che avanzava.

Di recente, però, lo swing si è risvegliato dal suo torpore, uscendo dalle “nicchie” degli appassionati e riaprendosi a un nuovo pubblico. Come? Con l’aiuto della musica elettronica, ovviamente. Che ha restituito linfa vitale a un genere musicale che sembrava destinato ad essere apprezzato soltanto da intenditori di musica jazz e amanti della cultura retro. Ecco com’è nato l’electro swing.

Cos’è l’electro swing

L’electro swing è un genere musicale che combina lo swing e il jazz degli anni ’30 e ’40 con la musica house, Drum’n Bass e con le sonorità Hip-Hop ed EDM. Uno dei massimi esponenti dell’Electro swing è sicuramente il dj austriaco Parov Stelar, che alcuni indicano come il fondatore indiscusso di questo nuovo genere musicale. Che, con il passare del tempo, ha trovato in Europa un vero e proprio zoccolo duro di sostenitori e fan.

Nel 2012, Parov Stelar è diventato una vera star con il celeberrimo brano All Night e con il doppio Lp intitolato The Princess. L’estetica dei brani è elettronica, ma l’anima dell’artista è jazz e swing. Del resto, i titoli delle sue canzoni parlano da sé: “Booty Swing”, “Ragtime Cat” e “Chambermaid Swing” rendono bene l’idea dei soggetti musicali a cui Parov Stelar si ispira.

Altri artisti rappresentativi sono sicuramente i parigini Caravan Palace, ma anche Caro Emerald, Jamie Berry, Alice Francis, Swing Republic e Proleter, che in breve tempo ha ottenuto su YouTube un seguito di diversi milioni di follower.

Un po’ di storia

Già negli anni ’90, sia i Greenskeepers e Mike Dixon registrarono brani con forti componenti jazz e swing, anche se la sonorità si orientava molto sul funk. Uno dei primi successi del nuovo genere musicale fu però la canzone Doop, pubblicata del duo olandese Doop, nel 1994. Alla fine degli anni novanta, lo Swing House, una sorta di antenato dell’Electro swing godette di una certa popolarità, ma sparì piuttosto rapidamente alla vigilia degli anni 2000.

Si sono susseguiti diversi altri tentativi nel corso dei 15 anni successivi, dove si sono distinti – fra gli altri – Jurassic 5, Caravan Palace e Waldeck. Ma gli anni cruciali sono quelli che vanno dal 2005 al 2009, in cui Parov Stelar rafforza la sua identità e in cui appare la prima compilation dedicata al nuovo genere. Che la rivista musicale britannica Mixmag definì, senza mezze misure, “la pietra miliare dell’electro swing”.

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Pubblicato da:
Redazione

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